Comunque ragazzi prima di scandalizzarci troppo ragioniamo anche meglio sul contesto di quelle ere digitali: nel 2007 l'avvento di iPhone e quel famoso discorso di Steve Jobs distruggevano altre barriere per cui per potere avere accesso ad un certo genere di dati (email, sms e navigazione internet) su un dispositivo mobile si era costretti ad utilizzare un'interfaccia single-touch con un pennino, quasi come se fosse un obbligo da accettare e la domanda di Steve Jobs al pubblico, per quel contesto, è sensata: "chi vuole un pennino per avere accesso a quei dati?". Tant'è che i Note (smartphone, non tablet) di Samsung non hanno fatto faville all'utente su quest'aspetto (a tal punto che quest'anno il nuovo Note non dovrebbe nemmeno arrivare in Europa). Per cui per il prodotto degli smartphone, come fa notare Iaco, ha un senso che non ci sia il pennino.
Veniamo all'iPad Pro, appunto,
Pro. E' un tablet
Professionale, in poche parole un prodotto tecnologico (quasi di) lusso affacciato per il mercato professionale, ovvero, per chi lavora, per migliorare la qualità del lavoro; tant'è che la presentazione si è concentrata sulla presentazione di una nuova suite Office presentata da Microsoft in persona (per cui la cosa non è per nulla banale), da Adobe con Photoshop per i designer e addirittura un'applicazione da parte di non so quale software house che si occupa del campo sanitario. In poche parole:
professioni, non (solo) cazzeggio. Siccome ancora oggi non sono sufficienti le interfacce di tutti i terminali che si hanno a disposizione nel mercato - Mac compresi - per migliorare la qualità del lavoro, si cerca allora di dare accesso alle informazioni oppure di potersi sentire il più liberi possibili nella creatività nella massima precisione, con l'aggiunta di un pennino. Che comunque, se avete visto il video di presentazione, mostra un'accuratezza ed una precisione nei dettagli mai vista prima da nessun altro prodotto tecnologico in questo contesto (e soprattutto con questa diffusione ed estensione di pubblico). Quindi, che piaccia o meno, Apple in questo contesto ha cercato di migliorare la situazione ad un pubblico con cui con la tecnologia si interfaccia in un contesto quotidiano, dove tendenzialmente è abbastanza frustrante averci a che fare. Non sarà un'innovazione o una rivoluzione, ma il fatto che abbia collaborato in questo modo sia con Microsoft (eterna rivale) che con Adobe, fa sperare in un prodotto che possa migliorare davvero la qualità del lavoro, anche grazie all'implementazione di quel pennino, visto che non è necessaria per avere accesso alle altre informazioni di tutti i giorni (mail, sms e navigazione) grazie al multitouch.
Riguardo il discorso di Feffe, non mi ci vedo nella valutazione né di Apple Watch, né del 3DS. Sono dell'idea che siano prodotti che si rifacciano più a dei capricci dei consumatori affezionati e fedeli che da delle idee proprie, ma che non hanno portato innovazione è assolutamente falso. Il primo è un prodotto che si affaccia su due campi: l'utilizzo dello smartphone e la salute. Per il primo cerca di limitarne l'utilizzo su azioni di cui possiamo farne effettivamente a meno durante l'arco della giornata (ed eticamente trovo che sia anche un concetto interessante) e il secondo, se è una cosa che ti interessa e lo metti alla prova, ti garantisce dei risultati avendo accesso a dei dati sul tuo corpo che prima non avevi. A tal proposito, quest'anno ho usato il Fit Meter di Nintendo seriamente, un prodotto che non si caga nessuno, mettendomi quotidianamente degli obbiettivi avendo accesso a dei dati che prima non avevo manco pensato che cosa avrei avuto che farmene; ho perso 22 Kg in 5 mesi e il merito non lo dò soltanto alla mia buona volontà, ma anche ad uno strumento tecnologico che mi ha stimolato a mettermi alla prova; questi oggetti dipendono sicuramente dalla volontà e l'interesse dell'utente, ma se l'utente è in grado di mettersi in gioco senza pensare che debba subire sempre un ruolo passivo, avrà comunque i suoi risultati e l'Apple Watch, per quel che ho visto, sarebbe in grado di raggiungere gli stessi risultati con modi diversi. Il 3DS invece ha portato lo StreetPass che penso sia l'unica vera forma social applicata che abbia mai visto nel mondo dei videogiochi e per me è innovazione a calci in culo che un tempo era impensabile, Pokémon Go si baserà sui stessi concetti ma su una base installata molto più vasta, finalmente avrà il successo che si merita.
E' sbagliato vincolare il giudizio della tecnologia solamente alla forma (se minimalista) e all'integrazione della sincronia tra hardware e software, quanto in quello che fa nelle sue reali potenzialità. Qualsiasi prodotto non sarà mai completo su tutti gli aspetti, ma il progresso è in grado di arrivare in più campi passo per passo: ieri era nelle interfacce perché quelle precedenti facevano cagare, oggi sono sulla salute e il campo professionale (perché quello che c'è ora fa cagare).
EDIT: A riguardo di iPad Pro, ho appena trova su Wired
quest'articolo molto interessante scritto da Giacomo Bevilacqua, fumettista professionista ('nsomma quello di A Panda Piace) e appassionato di tecnologia. Dateci un'occhiata se vi interessa.