Giochi prodotti da Game Freak

Game Freak: Da Fanzine Amatoriale all'Impero dei Mostriciattoli Tascabili

Ehi, amici videogiocatori, parliamoci chiaro: se sentite nominare "Pokémon", il vostro primo pensiero va dritto a Pikachu, alle palestre e alle evoluzioni epiche. Ma dietro quel fenomeno globale da miliardi di copie vendute c'è Game Freak, uno studio giapponese che sembra uscito da un manga sul sogno di un nerd. Immaginate un ragazzino di 16 anni che nel 1981 scrive a mano una fanzine sui videogiochi, la stappla e la fotocopia per venderla ai compagni. Quel ragazzino è Satoshi Tajiri, e quella fanzine si chiama proprio "Game Freak". Da lì, nel 1989, nasce ufficialmente la software house a Tokyo, con Ken Sugimori come illustratore e co-fondatore. Non era un colosso: solo un manipolo di appassionati che voleva creare giochi unici.

I primi passi? Niente mostri, ma perle nascoste. Il debutto è Quinty (1989, NES), noto in Occidente come Mendel Palace: un puzzle-action surreale con principesse che combattono con palazzi viventi. Poi Smart Ball (1991, SNES), un platform con palline rotolanti, Yoshi (1991, NES/GB, prototipo per il dinosauro verde di Nintendo) e Pulseman (1994, Mega Drive), un supereroe elettrico ispirato a Mega Man ma con tocchi cyberpunk. Erano esperimenti low-budget, pubblicati da Namco, Sega e Nintendo, che mostravano già il talento di Game Freak per meccaniche innovative e mondi bizzarri. Ma il botto? Arriva con Pokémon Rosso e Verde (1996, Game Boy). Tajiri, ossessionato dagli insetti da bambino, immagina creature da catturare in un Giappone rurale. Con Creatures Inc. per i modelli 3D e Nintendo per la distribuzione, nasce The Pokémon Company. Vendite folli: oltre 480 milioni di copie cumulative per la serie principale!

Da lì, è un turbine. Game Freak dirige i capitoli core: da Oro/Argento (1999) a Scarlatto/Viola (2022), passando per remake come Fuoco Rosso/Verde Foglia e spin-off come Leggende: Arceus (2022), che rivoluziona il gameplay open-world. Ma non sono solo Pokémon: il "Gear Project" (dal 2013) spinge IP originali. Drill Dozer (2005, GBA, trapano meccanico), HarmoKnight (2012, 3DS, rhythm-action), Tembo the Badass Elephant (2015, multiplat), Giga Wrecker (2017, puzzle-platform) e Little Town Hero (2019, Switch, RPG con twist). Nel 2024, Pandoland (mobile, avventura sailing F2P con WonderPlanet). Studio piccolo – 207 dipendenti nel 2024 – ma prolifico, con sede condivisa con Nintendo a Kanda Square dal 2020.

Parliamo di gente chiave: Tajiri, il visionario eremita che odia la fama; Sugimori, maestro delle illustrazioni iconiche; Junichi Masuda, compositore/produttore/direttore per generazioni di giochi, passato a producer nel 2022; Shigeki Morimoto, programmatore leggendario. Eppure, non tutto rose e fiori. Game Freak è criticata per staff ridotto rispetto ai ricavi (miliardi annui da Pokémon), bug in Scarlatto/Viola e ritmi serrati. Nel 2024, un leak massiccio: 1TB di dati rubati, con source code, sprite test e prototipi di remake Quinty e Yoshi!

Nel 2025, però, Game Freak vola. Pokémon Leggende: Z-A (fine 2025, Switch/Switch 2) esplora Lumiose City con mega-evoluzioni e Zygarde protagonista. Poi Pokémon Pokopia (Switch 2, marzo 2026): giochi come Ditto trasformato in umano, stile Animal Crossing con Pikachu pallido! E sorpresa: Beast of Reincarnation (2026, PS5/Xbox/PC), action RPG post-apocalittico in Giappone con Fictions – primo grande non-Pokémon AAA, annunciato all'Xbox Showcase 2025. Trailer epico: uno vs bestia, UE5-style. Leaks sussurrano Gen 10 (Wind/Waves, 2026), Leggende Galar (2027) e multiplayer multi-regione (2028). Game Freak assume per Pokémon e nuove IP, partecipa a eventi come Visual Computing 2025.

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3DS, 2013, Nintendo - Game Freak