Pokémon Stadium 2

Chi, oggi, non conosce i Pokemon? Pochi, pochissimi. Perché quello dei mostri comandati dall’indimenticabile&hellip


Chi, oggi, non conosce i Pokemon? Pochi, pochissimi. Perché quello dei mostri comandati dall’indimenticabile topo giallo è un fenomeno che perdura nel tempo, come una fiamma che non ne vuole sapere di spegnersi, anche sotto la pioggia più violenta. E così, dopo l’uscita del primo episodio della serie Pokemon Stadium e degli allora nuovi Pokemon Oro e Argento, può la Nintendo lasciarsi sfuggire un’altra occasione per guadagnare soldi a palate sfruttando il marchio dei mostri tascabili? No. Ed è così che nasce Pokemon Stadium 2, secondo episodio della serie spin-off dei Pokemon su console casalinga, che poi con Colosseum, XD e Battle Revolution, sarebbe continuata. Più esattamene, questo non è il secondo episodio, bensì il terzo, dato che un misterioso Pokemon Stadium uscì in Giappone senza toccare il suolo europeo, prima del “vero” Pokemon Stadium.

Pokemon stadium 2 si basa unicamente sulle battaglie, quindi niente camminate in bici o a piedi per Johto nella speranza di incontrare un Suicune: qui solo lotte fino alla fine. Innanzitutto questo è uno dei pochi giochi per Nintendo64 che sfrutta il Transfer Pak, ovvero l’aggeggino da attaccare sotto il Joystick per poter trasferire Pokemon da Oro/Argento a Stadium 2 e viceversa.
Qui le novità rispetto al primo Stadium sono veramente poche: stessi tornei, tornano anche le sfide multigiocatore, ancora i minigiochi. L’unica novità rilevante è l’introduzione di tutti i 100 nuovi Pokemon di Oro/Argento, con tutte le novità ad essi legate, come l’assegnazione degli strumenti.
La modalità Torneo è semplice: si sceglie un torneo con diverse regole (ad esempio, Pokemon dal livello 1 al livello 100, o solo di livello 50) e si sconfiggono i vari avversari, prendendo come Pokemon o il team di Oro/Argento, o Pokemon presi in prestito. Attenzione, però: mentre prendendo i mostri dalla cartuccia del Game Boy sarà possibile scegliere tutti i Pokemon catturati qui (limitatamente alle regole), prendendo i Pokemon in prestito non avrete accesso ai più ambiti, ovvero Mew, Celebi, MewTwo, Lugia e Oh-Ho.
Le sfide multigiocatore sono il massimo che il gioco può offrire, specie quando poi in campo iniziano a spuntare i vari Ho-Oh e MewTwo, e la suspence sale alle stelle, soprattutto quando si sta per decidere chi attaccherà prima. In multi non ci si annoia mai. I minigiochi hanno ben poco a che spartire con le sfide normali, ma sono un’alternativa simpatica all’azione: si passa da tagli di legna con Scyter e Pinsir, ad un remake del gioco delle sedie con Evee, per arrivare ad una specie di tennis con Mr.Mime.

La grafica è quasi il massimo per il Nintendo64, i modelli poligonali sono fatti benissimo e questi stessi sono rimasti in Colosseum, il che è uno svantaggio per il gioco per GC, ma un vantaggio per il gioco per 64. I combattimenti sono un po’ legnosi e lenti a procedere e a volte questa lentezza vi darà un fastidio tremendo. Le ambientazioni sono povere, per compensare alla bellezza dei modelli poligonali, e mal realizzate. Il sonoro può contare sui motivetti di Oro/Argento remixati e su una telecronaca che chiamare schifosa è dirgli poco. Niente di eccezionale, insomma.
Il gioco in sé è abbastanza lungo, ma se non siete fan dei Pokemon vi potrebbe annoiare.

Concludendo, consiglio questo gioco a tuuti quelli che non hanno il primo episodio e ai pokemaniaci che non sanno a cosa giocare. Per i non pokefanatici che hanno il primo episodio questo gioco è un po’ superfluo. Piccola nota: la cartuccia è di colore oro/argento, come i due giochi cui si ispira.

Scheda tecnica


Valutazione

Sonoro — 75
Grafica — 90
Giocabilità — 80
Longevità — 75

Totale 83.0


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