Another Code: Two Memories

Quando si parla di Nintendo DS ci si trova spesso ad affiancare al nome della console una determinata…

Another Code: Two memories (1)
Quando si parla di Nintendo DS ci si trova spesso ad affiancare al nome della console una determinata gamma di aggettivi, quasi sempre riferiti al carattere innovativo ed originale della macchina targata Nintendo. Nonostante quest'euforia per la novità, il Nintendo DS sembra essere allo stesso tempo un portatile nostalgico, in quanto destinato a far rinascere tipologie di giochi ormai morti e sepolti su sistemi casalinghi e portatili, sui quali non si trova più spazio per titoli dalla meccanica passata di moda.
 L'avventura grafica rientra proprio tra questi generi scampati all'estinzione e sembra ora aver trovato una nuova piattaforma, diversa dal PC, sulla quale poter rifiorire come ai bei tempi. Another Code è infatti il primo, brillante, esempio di come sfruttare intelligentemente il DS per dar vita ad un'avventura grafica dai toni classici, ma con una nuova brillantezza nel sistema di controllo..
 

REVENGE IS A DISH BEST SERVED COLD



Another Code, fin dalle prime schermate, mostra subito la sua arma più efficace: lo stile. Il filmato iniziale è infatti un degno assaggio della linea sobria e al tempo stesso elegante e graziosa che caratterizza il titolo Cing. Una volta preso in mano il vero e proprio controllo del personaggio, ci accorgiamo che anche nel gameplay si ritrova la stessa splendida naturalezza che ha coinvolto la scelta visiva: il personaggio si muove verso la direzione indicata dallo stilo, tramite il quale è intuitivo anche visualizzare il menù e selezionare sullo schermo gli oggetti degni di essere osservati con maggiore attenzione.
 L'azione si svolge su entrambe gli schermi, presentando in quello superiore la classica schermata fissa, mentre in quello inferiore una visione dall'alto dell'ambiente circostante il proprio personaggio. Ovviamente tutta l'avventura si basa sulla risoluzione di diversi enigmi, più o meno riusciti, che possono essere superati grazie alle peculiarità della console: si va dal girare una manovela con lo stilo fino a soffiare nel microfono per togliere la polvere, in pieno stile Wario ware.
 Per fortuna la presenza del DAS ( una pseudo agenda elettronica data in dotazione alla nostra protagonista ) rende un attimo più varia la situazione, grazie alla capacità del suddetto strumento di raccogliere documenti e di scattare foto con le quali poi poter aggeggiare. Riguardo gli enigmi, desidero comunicare anche la presenza di un paio di chicche videoludiche che riusciranno sicuramente a sorprendervi come raramente capita su un portatile diverso dal DS. La meccanica di gioco è abbastanza solida, ma anche poco varia per quanto risulti piacevole: generalmente non ci si schioda dalla routine esplorativa secondo la quale si entra in una stanza, la si scruta completamente cercando di trovare la chiave o l'indizio per risolvere un mistero, e poi si passa al luogo successivo per rifare la stessa procedura.
 Nonostante questo difettuccio il gioco non annoia mai, fondamentalmente per due ragioni. La prima riguarda gli enigmi che, per quanto simili o facili (salvo le poche eccezioni citate), risultano sempre divertenti e spassosi come piccoli minigiochi, senza dimostrarsi mai eccessivamente forzati. La seconda, che è anche la più importante, interessa la trama, vero e proprio punto di forza dell'intera avventura. Difatti, sebbene la vicenda narrata non sia mirabolante, il coinvolgimento del giocatore è sempre alto, specialmente grazie all'espediente del secondo personaggio, il fantasma D., che intreccia la sua vicenda con quella della villa dove si svolgono i fatti e con la protagonista, la giovane Ashley Mizuki Robins. Grazie a queste due, figure, infatti, il giocatore rimarrà intrigato dagli eventi che da un lato riguardano la vicenda principale della protagonista,impegnata nel ritrovare suo padre, dall'altro coinvolgono misteriosi eventi passati nei quali è rimasto invischiato quel povero fantasma smemorato che è D.
 A dimostrazione di tale interesse, durante le fasi finali del gioco, l'utente è portato a prolungare la partita notevolemente, onde arrivare alla sospirata conclusione della vicenda, che lascia però poco spazio alla rigiocabilità e un po' di rimpianto per la durata effettiva dell'avventura...
Another Code: Two memories (2)

RETOUR A' LA RAISON



Prima di parlare della longevità, ovvero dell'aspetto più discusso di Another, due parole sul lato tecnico. Dal punto di vista grafico la realizzazione è di ottimo livello per quel che riguarda la visuale, con delle belle schermate fisse particolareggiate e con una grafica 3D nello schermo inferiore assolutamente pregevole. Lo stile delle illustrazioni, dei disegni e dei filmati è, a mio avviso, il punto forte del lato tecnico in quanto dimostra un bel connubio tra caratterizzazione manga e sobrietà occidentale.
 Dal punto di vista sonoro non ho notato nulla di fuori posto, ma nemmeno niente di eccezionale, con effetti e musiche nella norma, per quanto piacevoli e non troppo invadenti.
 Giungendo infine all'attesa questione della durata, non mi resta che confermare la brevità estrema del gioco. Per finirlo io ho impegato appena 5 ore e 20 minuti, pur cercando di esplorare abbastanza accuratamente tutti i luoghi e senza farmi prendere dall'ansia di portare a termine l'avventura. Quel che però mi preme sottolineare è che non considero un difetto questa brevità. Sarebbe infatti un delitto allungare artificiosamente la trama dell'avventura per giustificare l'esistenza del gioco Cing, proprio come sarebbe sbagliato rimproverare ad un delizioso romanzo di cento pagine di non essere longevo come una saga composta da svariati tomi.
 A mio parere invece i demeriti sono della Nintendo, che non ha proposto un titolo così corto e con così poca rigiocabilità (una volta scoperti tutti i meandri della trama ci sono pochi stimoli per ricominciare) in quella fascia di prezzo più bassa che per ora accoglie solo tre titoli: Polarium; Cocoto Kart racer e Atari retro classic.
 Insomma: non voglio affermare che Another, qualora fosse costato 29 euro, avrebbe avuto un voto maggiore circa la longevità; tuttavia mi sento di assicurare che, a 10 euro in meno, sarebbe stato un gioco molto più consigliabile ripetto a quanto non lo sia attualmente.
Another Code: Two memories (3)

Conclusione



 Se siete arrivati a leggere fino a questo punto significa che volete sapere l'estremo giudizio su Another.
 Another Code è un gioco divertente, con delle buone idee, una trama appassionante e un buon lato tecnico. Purtroppo non è un gioco lungo e non merita per questo motivo i 39 euro richiesti dal negoziante. Il voto (per il divertimento fornito sarebbe senza dubbio un 8) risente di questa pecca. Nonostante questo, il mio consiglio è di giocare Another; magari fatevelo prestare o acquistatelo a metà con un amico...non vi deluderà.
 
 

Giudizio: 

  • Giocabilità 8.5/10

 + Sistema di controllo pregevole.
 + Enigmi nel complesso divertenti

  • Grafica 8.5/10

 + Stile impeccabile, ottima l'idea dei due schermi

  • Sonoro 6.5/10

 + Piacevole/Passabile

  • Divertimento 9.0/10

 + Coinvolegente e ben fatto, finchè dura...

  • Longevità 4.5/10

 - Troppo corto...per il prezzo a cui è proposto.

  • TOTALE 7/10 

Shandon

Scheda tecnica


Valutazione

Divertimento — 9.0
  • Coinvolegente e ben fatto, finchè dura...
Sonoro — 6.5
  • Piacevole/Passabile
Grafica — 8.5
  • Stile impeccabile, ottima l'idea dei due schermi
Giocabilità — 8.5
  • Sistema di controllo pregevole.
  • Enigmi nel complesso divertenti
Longevità — 4.5
  • Troppo corto...per il prezzo a cui è proposto.

Totale 7.0


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