Odama

Dopo una lunga attesa e una discreta apprensione sulle sorti di questo titolo, Odama è finalmente giunto…

Odama (1)
Dopo una lunga attesa e una discreta apprensione sulle sorti di questo titolo, Odama è finalmente giunto dalle nostre parti, con l'intento di riportare un minimo interesse attorno al Gamecube, sempre più legato esclusivamente al nuovo capitolo di Zelda.
 Odama è un titolo difficilmente definibile, una sorta di ibrido tra un flipper e uno strategico a sfondo storico. Il creatore di questo incredibile mix è l'eclettico Yoot Saito, passato alla storia, oltre che per la sua innata tostaggine, anche per aver creato il surreale Seaman. Ma bando alle ciance e passiamo ad analizzare Odama.
 

LEZIONI SPIRITUALI PER GIOVANI SAMURAI



Come accennato nell'introduzione, Odama attinge vari elementi da generi differenti al fine di creare un'esperienza di gioco mai provata. L'impatto col gioco è infatti estraniante. Abituati ai flipper classici, si viene generalmente attratti dalla prima caratteristica che salta all'occhio: la sfera e i respingenti. Bastano un paio di sonore sconfitte, adeguatamente schernite dalla voce fuori campo, a farci sospettare di non aver colto qualche elemento importante. In Odama infatti la sfera del flipper non è il fine, bensì il mezzo per portare a compimento una missione. Inoltre, pur essendo un mezzo importante, l'Odama da sola può ben poco se non è supportata dalle truppe di soldati parsimoniosamente schierate.
 Lo scopo del gioco consiste, generalmente, nello scortare i portatori della Ninten-bell(una campana dai poteri temibili) da un punto all'altro dello schermo.
 Detta così la cosa può sembrare semplicistica e poco esaltante, ma in realtà il divertimento fornito dal gioco non è scarso. Il motivo principale della frenesia di gioco deriva dalla necessità di coordinare contemporaneamente le truppe di samurai, la sfera e la voce. Usando il microfono, posto sopra il pad con l'apposito supporto, si possono infatti impartire i nostri ordini all'esercito e ai portatori di campana. Urlando "a raccolta", per esempio, i nostri commilitoni si raduneranno in un determinato punto dove vi è qualche azione da svolgere(che sia la raccolta di una chiave o il montare una puleggia). Gridando "forza", invece, la truppa intensificherà l'azione di spinta verso la meta.
 
Odama (2)
Dopo le prime, facili missioni, Odama comincia a diventare un gioco abbastanza arduo, nel quale diventa indispensabile la costanza e l'attenzione. Ben presto infatti si viene a conoscenza di molte altre sfaccettature del gameplay, come i bonus da raccogliere o l'uso da fare delle truppe. Un altro fattore importante da sfruttare con tempismo è proprio quella Ninten-bell che da fardello inutile spesso diventa arma letale: colpendola infatti con l'Odama al momento giusto, essa è in grando di scaricare una potente onda d'urto in modo tale da radere al suolo i soldati nemici.
 Proprio l'Odama, secondo la tradizione dei flipper, è forse lo strumento che più offre divertimento insieme al microfono. La fisica che regola le varie tavole è ben fatta e riesce a regalare forti scariche di adrenalina, soprattutto quando si abbattono palizzate o muraglie a suon di rimbalzi. Come già accennato, la padronanza delle tecniche può derivare solo dalla pratica, a sua volta dovuta alle numerose sconfitte raccolte sul campo. Odama in questo senso è un gioco vecchio stile, tanto che potrebbe essere un buon coin up: si gioca e, se non si è bravi, quasi perfetti, bisogna ricominciare la schermata da capo.
 Questa scelta, voluta da Vivarium, probabilmente rischia di frustare molti giocatori alle prime armi e di scoraggiare eccessivamente il pubblico meno stagionato, poco abituato a meccaniche in stile "prova e riprova". Per quel che mi riguarda non nego che, più di una volta, mi sono ritrovato a imprecare malauguratamente, per via di una partita persa sul filo dei secondi o per una disattenzione inopportuna.
Odama (3)

CAVALLI IN FUGA



Sull'aspetto tecnico di Odama i giudizi sono discordanti.
 Partendo dalla grafica, oggettivamente bisogna affermare che Odama è un titolo abbastanza rozzo e in alcuni casi troppo trasandato. I modelli poligonali, vera e propria pietra dello scandalo, sono semplicistici, irreali, simili a quelli "ammirati" in Doshin The giant. Le textures non sono eccellenti, ma tutto sommato decorose e, va detto, la visuale dall'alto nel complesso è accettabile e chiara. Secondo la mia opinione personale, lo stile spartano, per quel che riguarda la riproduzione dei modelli 3D, è una scelta voluta sia perchè il gioco non ha assolutamente velleità realistiche(anzi, il rappresentare gli uomini come pseudo-burattini dà secondo me un'immagine maggiormente giocattolosa), sia per non influenzare la freneticità dell'azione. Ovviamente meno plausibili sono le compenetrazioni poligonali, in alcuni casi davvero brutte, che contraddistinguono alcuni momenti, specialmente a fine missione. Nota di merito, infine, per lo stile grafico della presentazione e delle schermate fisse.
 Per il sonoro, invece, ci sono ottime parole da spendere. Innanzi tutto la voce fuori campo è stata lasciata in giapponese e sottotitolata, scelta davvero azzeccatissima. Sono inoltre molto varie e divertenti sia le affermazioni di questa, sia quelle che provengono attraverso dei baloon dai soldati nel corso della battaglia. Gli effetti sonori in generale sono buoni, mentre è ottimo l'uso del microfono, sempre efficace.
 L'ultimo aspetto da valutare è quello della durata del titolo Vivarium. I livelli di gioco sono solo dodici ma, come detto in precedenza, la difficoltà e la meccanica del "prova e riprova" riescono ad allungare il numero di ore passate col disco di gioco. E' un po' un peccato che manchino modalità di gioco alternative o fantasiose. Personalmente avrei molto gradito dei minigiochi.
 

CONCLUDENDO



 
 Tutto sommato Odama è un gioco che mi è piaciuto e che mi ha divertito non poco. Perchè dunque, direte, il voto è bassino? Se avete letto la recensione dovreste arrivarci. Odama è un titolo grazioso, ma non è certo quel che si intende come un gioco per tutti. Se, leggendo queste righe, pensate di poter essere adatti all'atmosfera del gioco e alle sue peculiarità, penso che possiate tradurre le vostre supposizioni in un acquisto, dato che il software di qualità su cubo è al momento ridotto. Se pensate di non poter tollerare la meccanica di gioco un po' frustrante, la grafica rozza e lo sguardo severo dei parenti mentre vociate nel microfono, allora statene lontani.

Scheda tecnica


Valutazione

Divertimento — 7.5
  • Il divertimento non manca
  • Presenza di momenti di frustrazione
Sonoro — 8.5
  • Voce fuori campo esilarante
Grafica — 5
  • Textures non ottime, modelli poligonali grezzi, compenetrazioni poligonali
  • In generale visuale chiara
Giocabilità — 8
  • Adrenalinico e non semplicistico
  • Difficoltà a volte fastidiosa
Longevità — 6
  • La difficoltà prolunga l'avventura
  • Solo 12 livelli e extra scarsi

Totale 7.0


Condividi con i tuoi amici

Commenti

Al momento non ci sono commenti