Rayman 3

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Rayman 3
Il Platform 3D è un genere che ai tempi del Nintendo64 ebbe successo, con vari esponenti dei quali è inutile fare pure il nome, ma ora è moribondo, con giusto qualche gioco ben sopra la media, anche se con niente di superlativo. Tra questi spicca indubbiamente Rayman 3: Hoodlum Havoc, terzo episodio della serie della melanzana di Ubisoft, nonché seguito di quel gioco che tanto scalpore fece ai tempi del 64, presentandosi come l’unico titolo che non fosse Nintendo o Rare ma che comunque riuscisse a tenere il passo a quei giganti.

 La trama di questo gioco (il 3, non il 2) è abbastanza semplice, ovvero c’è Rayman, la melanzana con gli arti, cioè con le mani e senza arti, che abita tranquillo il Crocevia dei Sogni in assoluta tranquillità, quando a un certo punto un cattivane isterico di nome Andrè ruppe questo armonico equilibro. Come fece, dato che era solo uno stupido e insignificante moscerino (Lum)? Trasformò tutti gli altri Lum Rossi (Buoni) in Lum Neri (cattivi, e adesso non ditemi di avere preferenze politiche perché la trama l’hanno fatta quelli di Ubisoft, io sto solo recensendo il gioco) che depilarono tutti gli animali della zona e ne fecero abiti molto più grandi di loro. In tal modo si venne a creare l’esercito degli Hoodlum, stupidi tizi simili a spaventapasseri, che in breve tempo presero possesso del Crocevia per difondere con la forza le loro idee stupide (non è una parodia di qualche cosa ). Manco a dirlo, tocca a Rayman, insieme al quel ciccione di Globox e a quell’idiota di Murfy, risolvere la spinosa questione! A ciò sui aggiunge il fatto che Globox ingoia Andrè…

 Come già detto, il gioco è Platform 3D, uno dei pochi esponenti odierni. Spesso risulta lineare, le cose da fare sono quasi sempre sott’occhio, i punti “veramente” difficili sono pochi, giusto le sfide contro qualche boss. Ma non bisogna guardare alla linearità per giudicare un gioco. Le sezioni su una specie di skateboard che si alternano con le sezioni platform sono divertentissime, per non parlare dei combattimenti con gli stupidi Hoodlum che, a modo loro, vorrano far polpette della melanzana (come se si potessero fare). Il gioco non si articola come Mario Sunshine, ovvero “Gira per i livelli alla ricerca di un qualcosa”, bensì “Arriva a fine livello con il maggior numero di punti possibile”. Accumulando punti si ottengono minigiochi e altre scemenze del genere, come filmati che mostrano al mondo le vendette degli Hoodlum sulla melanzana. Insomma, a livello di Gameplay ci siamo, se non fosse per la piaga della ripetività, che comunque non è un fattore grave.

 Graficamente Rayman 3 è abbastanza gradevole: ambienti dettagliati e modelli poligonali ben fatti, insomma il solito “bene ma non c’è di che gridare al miracolo”. Notare che in Rayman 2 il corpo della melanzana sembrava una pallina e qui una melanzana…Urrà! Riguardo il sonoro, non c’è nulla da dire, a parte che (ammesso che rientri nel sonoro) ci sono spassosi dialoghi in italiano! Infatti, ogni tanto, se picchierete Globox, questo dirà “Eri più gentile in Rayman 2” e cose simili, creando un effetto strano. Il gioco dura, ma la solita piaga della monotonia potrebbe farvelo abbandonare prima della fine.

 Concludendo, un ottimo episodio di Rayman, ma che è ben lontano dall’essere al livello del predecessore e dal poter far ringiovanire il genere cui appartiene.

Scheda tecnica


Valutazione

Divertimento — 8
  • Globalmente divertente.
Sonoro — 7.5
  • Dialoghi in italiano!
  • Niente di particolare al livello di musiche…;
Grafica — 8.5
  • Ambienti ottimi!
  • Rayman è una melanzana, non una pallina;
  • Nienete di eccezionale;
Giocabilità — 8.5
  • Giocabilissimo!
  • Noioso a tratti...
Longevità — 7
  • Abbastanza lungo, ma…
  • La monotonia potrebbe farvelo abbandonare;

Totale 7.5


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