MOTHER

Nei primi anni del 1900, un’ombra oscura coprì un piccolo paese nell’America rurale. In quel periodo,&hellip



Nei primi anni del 1900, un’ombra oscura coprì un piccolo paese nell’America rurale. In quel periodo, una giovane coppia di sposati scomparì misteriosamente dalla loro casa.
Il nome dell’uomo era George, il nome della donna era Maria.
Due anni dopo, come se non fosse successo niente, George ritornò. Non disse mai a nessuno dove fosse stato o cosa avesse fatto. Iniziò a seguire uno strano studio, tutto da solo.
In quanto a Maria, sua moglie… Non fece più ritorno...
80 anni passarono da allora…

Così si apriva il capostipite di una saga fantastica molto famosa in Giappone, ma sfortunatamente sconosciuta nel resto del mondo, fatta eccezione forse degli USA. Magari conoscerete già NESS, LUCAS e i loro rispettivi episodi grazie a Super Smash Bros. Brawl, ma ne rimane uno abbastanza sconosciuto che diede il via al tutto, per un’ideazione di Shigesato Itoi...
Andiamo a fargli visita!


TRAMA


La trama è molto semplice: narra delle vicende di Ninten, un dodicenne residente nella piccola città di Mothersday, che venne misteriosamente attaccato da degli oggetti poltergeist. Il nostro eroe chiede chiarimenti a suo padre e apprende l'esistenza dei poteri psichici detti “PSI”. Si inizia prima con “piccoli e innocui” problemi di città, fino ad arrivare allo sventare un' invasione aliena da niente popò di meno che il potente Giygas.
Nonostante possa sembrare una trama piatta e scarna del tipo “vai avanti e combatti fino a schiattare”, in alcuni punti ci sono delle piccole “chicche”, sorpresine diciamo, da scene comiche o tristi.


GRAFICA


Per essere del 1989 la grafica può risultare forse semplicistica, però ben colorata o forse con troppa aggiunta di verde, tuttavia gli RPG usciti su Famicom erano più o meno tutti così.
Ma aspettate a dare giudizi affrettati, il pezzo forte si avrà quando si entra nella battle view, qui nessun pixel è lasciato a caso, gli sprite dei nemici sono tutti molto ben caratterizzati e molto simpatici alla vista, come un Hippie, oppure minacciosi, come l'elefante.

AUDIO


Gli effetti sonori sono pochi, ma si adattano bene al tipo di gioco.
Per quanto riguarda le musiche, qui bisogna veramente fare i complimenti al compositore (Keiichi Suzuki): questo gioco vanta colonne sonore che per un Famicom sono davvero di alta qualità e sono veramente tante (circa 40), senza contare che molte musiche indimenticabili vi capiterà di fischiarle per strada, come la famosa Pollyanna o l’Hippie battle theme.
Davvero un lavoro eccellente!

GAMEPLAY & DIFFICOLTA'


Mother è un RPG a turni, come lo sono Final Fantasy e Dragon Quest, ma molto più basilare: ci sono i classici attacchi corpo-a-corpo; gli strumenti, esclusivi per alcuni personaggi (a Ninten le mazze da baseball, a Loid le armi da fuoco, le padelle per Ana e a Teddy le lame); invece delle classiche magie abbiamo i già citati poteri “PSI”, che possiamo utilizzare in qualsiasi modo: difensivo (come telepatia, teletrasporto, cura e difesa), o offensivo (come PK Beam/Fire/Freeze/Thunder), paralizzante, addormentante, confusionale e persino lassativo!(no, scherzavo XD)
Però attenti, poiché i poteri “PSI” consumano punti potenza (PP), e per ricaricare i PP dovrete dormire a casa vostra o in un hotel (pagando ovviamente!). Se siete abbastanza fortunati, potrete trovare una “PSIstone” in un pacco regalo che vi ricaricherà un massimo di 30 PP, ma dopo alcuni utilizzi diventerà un normale sasso. Mica tutto è gratis eh!

Tornando seri, se bisogna parlare della difficoltà, magari chi lo volesse provare ed è alle prime armi con gli RPG forse si scoraggerà un po’, dato che la difficoltà è davvero molto elevata. Tanto per fare un esempio, come metterete i piedi fuori di casa potrebbe capitarvi di essere uccisi da un centopiedi... senza contare che verso la fine la cosa degenererà.


LONGEVITA'


Tenendo sempre conto che è un gioco del 1989, la longevità in questo gioco è abbastanza alta. Sì, ma perché?
Semplice, ci sono 8 melodie da raccogliere, sparse un po’ ovunque in giro tra America e Magicant, e la mappa di gioco per l'epoca era incredibilmente vasta e per alcune cose dovrete tornare in luoghi già visitati in precedenza. Però, la cosa che ne aumenta veramente di tanto la longevità, sta nel fatto che per raccogliere le 8 melodie e per attraversare alcuni tratti avrete bisogno di salire di molti punti esperienza, e sempre per attraversare lo stesso tratto, magari anche piccolo, un'infinità di nemici armati fino ai denti apparirà dal nulla per attaccarvi; sì esatto, è uno di quegli RPG a incontri casuali.
Fossero stati almeno ben calibrati, invece ogni 3-4 passi vi troverete ad affrontare una nuova battaglia, come se non ci fosse un domani.
Forse potrebbe essere proprio questo che lo rende così divertente: il fatto che non saprete mai cosa vi potrà capitare! Sfortunatamente, le subquest si contano sulle dita di una mano: ce ne sono circa 4.

CURIOSITA'


•   Il porting della versione GBA non è la versione originale giapponese, ma quella beta americana.
•   Il nome MOTHER deriva dalla canzone di John Lennon dal medesimo titolo.
•   Ness è stato disegnato uguale a Ninten per far decidere al giocatore se fosse la stessa persona o un’altra persona.
•   Ninten è l’unico personaggio asmatico in tutta la serie.
•   Il tema musicale dell’Hippie è una parodia di Johnny B. Goode di Chuck Berry.
•   Forse, agli occhi di alcuni, Giygas potrebbe ricordare il leggendario Pokémon MEWTWO, questo perché la APE inc. sarebbe l’attuale Creatures inc., co-sviluppatrice del franchise Pokémon.

CONCLUDENDO


Nonostante l'elevata difficoltà e gli elevati incontri casuali, questo titolo è imperdibile, un cult degli RPG. Sfortunatamente è molto difficile da reperire, dato che fu rilasciato solo per Famicom.
Ma non disperatevi, se lo volete portatile (sempre in giapponese) esiste Mother1+2 per Game Boy Advance: veri e propri porting di MOTHER e MOTHER2: GYIYG STRIKES BACK.

Scheda tecnica


Valutazione

Sonoro — 10
  • Musiche sempre piacevoli e mai ripetitive
Grafica — 8
  • Mappa semplice.
  • Battle view con personaggi colorati e dettagliati.
  • Alcune località indimenticabili.
Giocabilità — 7
  • Classico RPG senza troppe pretese
  • Troppo difficile e incontri casuali troppo elevati
Longevità — 9
  • Mappa molto estesa.
  • Poche subquest.
  • Allungata “grazie” agli incontri casuali.

Totale 8.0


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