Giochi prodotti da Atari
Atari: La Leggenda Rinata, da Pong al Rinascimento Retro del 2025
Atari SA, comunemente nota come Atari, è un'icona del videoludico mondiale, fondata nel 1972 e sopravvissuta a crolli epocali, acquisizioni e rinascite multiple. Con sede a Parigi, la compagnia francese (ex-Infogrames) conta circa 100 dipendenti e genera ricavi annui intorno ai 33,6 milioni di euro, con una crescita del 63% nel FY2025 – il miglior anno in oltre un decennio. Sotto la guida del CEO Wade Rosen dal 2021, Atari si concentra su retro-gaming, remaster e hardware nostalgico, puntando a diventare "la migliore al mondo nei giochi retro" come dichiarato a Gamescom 2025. La sua eredità? Aver inventato l'industria videoludica, con oltre 50 anni di innovazione che spaziano da arcade a console domestiche, influenzando generazioni.
La storia di Atari è un rollercoaster. Nel 1972, Nolan Bushnell e Ted Dabney fondarono l'azienda a Sunnyvale, California, reinvestendo i profitti da Computer Space (1971, primo arcade commerciale). Reclutarono Allan Alcorn per sviluppare Pong (1972), un ping-pong elettronico che vendette migliaia di unità e generò 11 milioni di dollari in un anno, segnando l'alba del gaming. Il logo Fuji, creato da George Opperman, simboleggiò l'espansione: nel 1974, Steve Jobs e Steve Wozniak (su commissione di Bushnell) realizzarono Breakout, un brick-breaker che divenne top-grossing nel 1976.
Nel 1976, Bushnell vendette Atari a Warner Communications per 28 milioni di dollari, finanziando la Video Computer System (VCS, poi Atari 2600, 1977): la prima console con cartucce intercambiabili, che vendette 30 milioni di unità con hit come Asteroids (1979) e Pac-Man (1982). Atari divenne la compagnia americana a crescita più rapida, pioniera dei third-party developer (i "Gang of Four" fondarono Activision nel 1979). Ma l'era d'oro (1979-1983) finì con il crash del 1983: flop come E.T. the Extra-Terrestrial (1982, 4 milioni di copie sepolte nel deserto del New Mexico) causarono perdite di 536 milioni di dollari per Warner, oversaturazione del mercato e bancarotta.
Nel 1984, Warner divise Atari: la divisione consumer andò a Jack Tramiel (ex-Commodore), che la ribattezzò Atari Corporation e lanciò l'Atari 7800 e computer ST (1985, rivali del PC). Atari Games (coin-op) continuò con Gauntlet (1985) fino alla chiusura nel 2003. Tramiel fallì nel 1996, portando a bancarotte multiple. Nel 1998, Hasbro Interactive acquisì il brand per 5 milioni; nel 2000, Infogrames (francese) rilevò Hasbro, completando l'acquisto nel 2008 e rinominandosi Atari SA nel 2009.
Il XXI secolo vide alti e bassi: focus su publishing (Driver, Alone in the Dark), ma scandali come il flop Enter the Matrix (2003) e ristrutturazioni. Nel 2013, Atari SA uscì da Chapter 11 USA; nel 2017, annunciò l'Atari VCS (console ibrida Linux-based), spedita nel 2020 dopo crowdfunding. Il 2022 celebrò il 50° anniversario con Atari 50: The Anniversary Celebration (remaster di 100+ titoli), vincendo premi per preservazione.
Nel 2025, Atari è in rinascita: revenue a 33,6 milioni di euro grazie a portfolio espanso, lontano da free-to-play e mobile. Annunci a Gamescom includono Bubsy 4D (remake 3D del platform '90s), Adventure of Samsara (avventura indie) e System Shock 2: 25th Anniversary Remaster (horror sci-fi). Hardware: l'Atari 2600+ Pac-Man Edition (luglio, replica moderna con 10 giochi), Atari Gamestation Go (handheld con classici '80s, settembre) e piani per nuovi "Atari Plus" (maggio). Altre uscite: Avalanche (Champ Games, luglio), Yars Rising (metroidvania), Breakout: Beyond, RollerCoaster Tycoon 3 e Classic (remaster). Collaborazioni: Mortal Kombat Legacy Collection e port per Game Boy Color (ottobre, con ModRetro).
Strategico: il 29 luglio, Atari ha acquisito il 51% di Thunderful Group per 4,5 milioni di euro, integrando studi svedesi per espandere IP come SteamWorld. Atari XP produce cartucce rare (Yars' Return, Saboteur). Controversie passate – crunch anni '80, IP dispute – contrastano con l'attuale focus su preservazione e community (AtariAge forum, homebrew awards).
Oggi, Atari SA bilancia nostalgia e innovazione: tre tier – remaster, cloni moderni, reboot narrativi – per un pubblico giovane assetato di retro. Con l'Atari VCS in sviluppo (sfide 2025 su dev kit), mira a piattaforme cross-gen (Switch 2, PS5). La legacy? Aver democratizzato il gaming, da bar a salotti, influenzando Nintendo e Sony. Nel 2025, non è più un relitto: è un ponte tra passato e futuro, con Atari 50 su Steam e moda estiva ispirata agli '80s. Atari vive, danzando sul filo della storia.
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