Giochi di Roguelike

Il genere Roguelike prende il nome dal suo capostipite, il videogioco Rogue del 1980. Si tratta di un…

Il genere Roguelike prende il nome dal suo capostipite, il videogioco Rogue del 1980. Si tratta di un sottogenere dei giochi di ruolo (RPG) incentrato sull'esplorazione di dungeon e caratterizzato da due elementi di design fondamentali che ne definiscono l'identità e l'estrema rigiocabilità:

  1. Generazione Procedurale (Randomizzazione): Il layout dei livelli, la posizione di nemici, tesori e oggetti non sono predefiniti, ma vengono creati in modo casuale ad ogni nuova partita. Questo garantisce che ogni singola "corsa" (run) sia un'esperienza unica e imprevedibile, impedendo al giocatore di fare affidamento sulla memorizzazione della mappa.

  2. Morte Permanente (Permadeath): Se il personaggio muore, la partita finisce in modo definitivo e il giocatore perde tutti i progressi, l'equipaggiamento e gli oggetti accumulati in quella sessione. Questa meccanica impone un alto livello di cautela e attenzione nella gestione delle risorse e nelle decisioni tattiche, rendendo ogni passo significativo.

Tradizionalmente, i Roguelike classici aderivano anche ad altri principi definiti nella "Berlin Interpretation" (2008), come il gameplay a turni (dove ogni azione, anche un singolo passo, è un turno) e la grafica basata su tiles (spesso in ASCII).

Con l'evoluzione del genere, molti titoli moderni (spesso chiamati Roguelite) hanno mantenuto la generazione procedurale e la permadeath, ma hanno adottato il combattimento in tempo reale e introdotto forme di progressione permanente (sotto forma di sblocchi, valuta o abilità) che rendono i tentativi successivi leggermente più facili o diversi, unendo così la sfida della morte definitiva con una sensazione di avanzamento continuo (es. Hades, Dead Cells).


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