Tomb Raider: Definitive Edition
Lara, un'esplosione a 60 FPS: L'ombra del downgrade su Tomb Raider: Definitive Edition per Switch 2
- Data distribuzione
- Console
- Switch 2
- Giocatori
- 1
- Editore
- Square Enix
- Sviluppatore
- Aspyr
Eravamo tutti lì, il giorno del rilascio di Nintendo Switch 2 lo scorso giugno, con gli occhi spalancati e i portafogli aperti, pronti a vedere quali meraviglie di terze parti avrebbero inondato il catalogo. E diciamocelo, la strategia post-lancio di Nintendo e dei suoi partner, volta ad arricchire la libreria con veri e propri "classici action-adventure", sta dando i suoi frutti in termini di quantità.
Ma c’è un titolo in particolare che, come un vero shadow drop (uscita a sorpresa senza pre-annuncio, avvenuta il 18 novembre 2025 ), ha fatto tremare l'eShop, non solo per il suo impatto commerciale – è schizzato in cima alle classifiche di vendita – ma anche per il dibattito che ha generato: parlo di Tomb Raider: Definitive Edition!
Lara Croft è tornata, ma il suo arrivo sulla nostra nuova console è stato un po' come un'esplosione, lasciando dietro di sé tanto entusiasmo quanto qualche cenere polemica.
Un Port Veloce, Sviluppato per un Lancio Strategico
La storia dietro a questo porting è affascinante e molto, molto moderna.
Il gioco di base, il Tomb Raider del 2013, è stato il reboot della trilogia "Survivor" , un titolo pluripremiato sviluppato da Crystal Dynamics. L'edizione "Definitive" del 2014, che è la base per la versione Switch 2, ha poi portato il gioco su PS4 e Xbox One con miglioramenti grafici (pensate a texture HD e risoluzioni 1080p/900p, compreso il famoso TressFX di AMD per i capelli).
E qui arriva il colpo di scena. Per sfruttare il lancio della Switch 2 , Square Enix (il publisher ) ha incaricato Aspyr, gente che se ne intende di porting classici (basti vedere il loro lavoro sui Tomb Raider I-III e IV-VI Remastered), di adattare il gioco per Nintendo. Crystal Dynamics, ora sotto l'ala di Embracer, ha agito come supervisore dell'eredità.
L'obiettivo di Aspyr non era solo Switch 2, ma la compatibilità cross-gen con la Switch originale. Questo approccio, focalizzato sulla portabilità e sul multiplayer , ha portato a un porting che, come vedremo, è stato descritto dalla community come "funzionale ma minimale". La scelta di uno shadow drop il 18 novembre 2025 , senza annunci roboanti, è stata aggressiva e ha permesso subito il "test della community".
L'impegno verso i fan di vecchia data si è visto subito: il gioco è uscito a un prezzo base aggressivo di $19.99 (o £16.39 in EU ), con uno sconto lancio del 10% fino al 24/25 novembre, cumulabile con un ulteriore 10% per i possessori dei Tomb Raider Remastered – fino a un bel 30% di sconto totale per i fedelissimi!
La Nascita di un'Icona
Per chi non ha giocato al reboot, Tomb Raider: Definitive Edition è il punto di partenza della trilogia Survivor. Dimenticate la Lara Croft che entrava nei templi col bazooka e si sbarazzava dei dinosauri con noncuranza!
Qui incontriamo una Lara Croft ventunenne, ancora archeologa idealista e inesperta. Si imbarca sulla nave Endurance per una spedizione nella misteriosa isola di Yamatai, un luogo leggendario. Ma una tempesta devasta la nave, lasciando Lara a combattere per la sua vita.
Il cuore emotivo del gioco è la sua trasformazione: da fragile novizia a sopravvissuta indurita, fino a vera guerriera. Deve lottare contro la natura selvaggia e, peggio ancora, contro i cultisti Solarii, che adorano la regina-tempesta Himiko. La narrazione è intensa e cinematografica (ha vinto diversi premi ), culminando nella sua iconica "prima uccisione" e nella fuga dall'isola maledetta.
Azione, Sopravvivenza e Tutti i Contenuti Extra
Il core del gioco è un third-person action-adventure. La Definitive Edition per Switch 2 ci offre tutto il pacchetto completo, che è un punto di forza enorme:
- Azione e Combattimento: Lara deve usare un arsenale che va dall'arco (fondamentale) alle pistole, con meccaniche di dodge (schivata) e copertura, in combattimenti dinamici. Si possono personalizzare più di 10 armi.
- Esplorazione e Survival: Non è solo sparare. È survival: crafting di munizioni, risorse limitate, necessità di curare le ferite. L'esplorazione è ricca, con oltre 30 tombe opzionali (tombe bonus non essenziali per la storia) che offrono i classici enigmi alla Lara Croft.
- Contenuti Aggiuntivi: Oltre alla campagna principale, sono inclusi tutti i DLC : sei outfit per Lara, otto mappe e quattro personaggi per il multiplayer. Aggiungete a questo i bonus digitali come il fumetto "The Beginning" e l'artbook.
- Multiplayer: C'è una modalità online per 8 giocatori , con team deathmatch e capture the flag. Ovviamente, serve il servizio Nintendo Switch Online.
- Specifiche Nintendo: I controlli sono fluidi , con la possibilità di utilizzare il touch screen per i menu in modalità portatile, e, per i più pignoli, c'è un supporto "mouse" citato tra le opzioni di input (dovremo testare meglio questa feature!).
Il Compromesso dei 60 FPS
E arriviamo al punto dolente, quello che ha fatto scattare le analisi su YouTube e i post velenosi su X (ex Twitter).
La Definitive Edition su Switch 2 è un trionfo di performance, ma un passo indietro sul piano visivo.
- La Vittoria dei 60 FPS: Il dato inconfutabile è che il gioco gira a 60 FPS stabili, sia in modalità docked che in portatile. Questo è nettamente superiore alla versione PS4 originale, che era "instabile" nel framerate , e rende l'esperienza di gioco estremamente fluida e reattiva. La risoluzione è anche superiore a quella della Switch base e di PS4.
- Il Downgrade Visivo: E qui casca l'asino. Per ottenere quei 60 FPS stabili e la compatibilità cross-gen, Aspyr ha dovuto fare delle scelte coraggiose, o pigre, a seconda di chi lo chiede.
- Le analisi tecniche (che citano la fonte @analistadebits e Notebookcheck ) suggeriscono che il port si basi su asset simili a quelli di PS3, una sorta di "port da Switch 1 upscalato".
- Il danno più evidente? Niente TressFX. I capelli di Lara sono statici, perdendo l'effetto dinamico che aveva la versione PS4.
- L'illuminazione e le ombre sono state semplificate (definite "basilari" o barebones), senza la profondità e gli effetti ray tracing che ci si aspetterebbe da un titolo Switch 2. La vegetazione è ridotta, e gli effetti sono stati "recisi" rispetto alla versione PS4.
In sintesi: è nitido grazie all'upscale e stabile come una roccia, ma manca del pelo (letteralmente!) e delle sofisticazioni visive della sua controparte PS4.
Per quanto riguarda l'Audio, è un sollievo: colonna sonora epica (grazie Jason Graves) e voice acting immersivo (Camilla Luddington per Lara) sono rimasti fedeli all'originale, senza downgrade noti.
Performance vs. Estetica
Come ha reagito il popolo di Nintendo? In maniera, beh, mista.
Da una parte, l'entusiasmo iniziale è stato travolgente: "Hit eShop top 3", il prezzo super-competitivo (grazie agli sconti cumulabili ) e i 60 FPS portatili hanno reso il gioco un successo commerciale immediato.
Dall'altra, una volta che gli influencer hanno pubblicato i video di confronto Digital Foundry-like, le critiche sono diventate più aspre: "Port pigro/peggiore 2025" , "grafica PS3 remaster" sono solo alcuni dei tweet. Il messaggio è che Aspyr non avrebbe sfruttato appieno la GPU di Switch 2.
Il consenso generale è questo: il gioco è grande, ma il port è "meh". È un classico action-adventure accessibile e perfetto per la modalità portatile , ma l'aspetto visivo divide gli appassionati.
Molti sperano che la situazione possa essere risolta con una patch futura. Dopo tutto, un gioco che mette al centro le performance (il 70% degli acquisti è stato guidato dai 60 FPS stabili) ha ancora un margine per migliorare il suo aspetto, no?
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