Descrizione

Vi vedo già, cari NESsiani sbavare davanti alla prima parola del titolo: Konami. Volete davvero sapere se è un piccolo Winning Eleven a 8 bit? Beh… Sì e no. In parte per le limitatezze dell’hardware Nintendo e in parte per l’inesperienza Konami dell’epoca, KHS è un titolo che offre molti spunti interessanti ma vari cali di tono che gli fanno perdere il testa a testa con Goal!.

Inserita la cartuccia si viene colti dalle classiche modalità dell’epoca: campionato, amichevole, vs. e rigori. Comincio selezionando l’esibizione, e mi ritrovo nella scelta squadre. Ovviamente per l’epoca pensare a squadre di club era inconcepibile quindi mi ritrovo davanti le 24 nazionali più blasonate. E qui la prima mazzata: la maglie sono quasi tutte sbagliate! Se davvero il coinvolgimento in un gioco di calcio è fondamentale il vedere, ad esempio, il Messico in maglia VIOLA (!!!) fa calare molto questa sensazione. Scelto il proprio team (l’Italia… l’unica assieme al Brasile con la maglia giusta) si arriva nella schermata della tattica. Questa è piuttosto scarsa, vi permette di scegliere il modulo o come “dosare” le caratteristiche della squadra… più velocità o tecnica? Potenza o gioco aereo? O forse fortuna? A voi la scelta!
A questo punto si entra in campo la visuale è laterale, dando il via alla telecamera fissa che tanto renderà famoso Perfect Eleven (ISS) su Super Nintendo, ed è molto comoda da usare. Come in molti “football” anni ’80 per sopperire alla mancanza della telecronaca si viene avvolti da una musichetta molto leggera ma ad alto coefficiente “gasante”.
Il gioco riprende invece come meccanica gli arcade dell’epoca, un tasto per il passaggio e l’altro per il passaggio lungo/tiro. Mi ha molto soddisfatto il controllo molto arcade e intuitivo ma che allo stesso tempo permette molti tipi di azioni: potete tirare, passare, crossare, effettuare colpi di testa da fermi o in tuffo, fare rovesciate. L’unico punto dolente sta nel sistema dei passaggi, non molto intuitivo (all’inizio vi sembreranno tutti molto deboli… dovrete farci l’abitudine). La realizzazione tecnica è discreta, gli sprite sono molto grossi anche se difficilmente vedrete più di tre-4 giocatori su schermo, ma si è abusato nell’arte del riciclo (vedrete su schermo due-tre giocatori della stessa squadra avere le stesse medesime animazioni) per alleggerire il carico della CPU dell’8-Bit Nintendo.
Bene i portieri, che tendono finalmente a trattenere almeno i palloni facili anche se purtroppo sui cross tendono a non uscire. A proposito di palloni: tirata d’orecchie alla Konami su due questioni: in primo luogo è stato realizzato graficamente malissimo (se la palla si alza diventa enorme e ovale… sembra una patata!) e fra l’altro sui tiri lunghi va molto lento: capisco il desiderio dei programmatori di far vivere l’emozione che si prova durante i tiri, cioè quel la sensazione di ”entra o non entra” che si vive sugli spalti, ma qui si cade sul ridicolo. Ah... dimenticavo: dopo i goal e fra i due tempi verrete “deliziati” da delle semplici animazioni. Quelle dopo i goal sono bruttissime, soprattutto visto quello che Jaleco è riuscita a combinare ben cinque anni prima con Goal! mentre sono carine quelle alla pausa, in cui vedrete i giocatori che si dissetano, l’allenatore che spiega gli schemi e i tifosi sugli spalti.

Secondo me

Ora il vero nocciolo della questione: regge il confronto con Goal? Il gioco è superiore al titolo Jaleco in svariati campi (realizzazione tecnica soprattutto) ed è molto più intuitivo della cartuccia datata 1988. Se volete un gioco in cui potete riutilizzare le vostre conoscenze acquisite nell’ultimo decennio di football della Konami, o se semplicemente volete una simulazione che sia intuitiva e giocabile (soprattutto in multiplayer) non ve ne pentirete. Se invece cercate una simulazione con tutti i crismi del caso, sapete a cosa rivolgervi.

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Scheda tecnica

• 1992
• NES
• Sportivo
• 1
• Konami
• Konami
• Interno (3 file)

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