Seconda Generazione

Tra il 1977 e il 1981 assistiamo a quella che si può definire l'era d'oro dei videogames.&hellip


Tra il 1977 e il 1981 assistiamo a quella che si può definire l'era d'oro dei videogames. Atari guidò il gruppo di costruttori e sull'onda del successo di Pong lanciò il VCS/2600. Nolan Bushnell si rese conto che Fairchild e RCA avevano dato notelove evoluzione al concetto di Pong e si ingegnò col creare qualcosa di nuovo, anche perché la clientela era un pò stufa dei soliti Pong. Il risultato fu proprio l'Atari 2600, ma il cammino non era ancora in discesa. L'Atari non era un'azienda dalle basi solide, finanziariamente non aveva la forza di imporre sul mercato una nuova console. La fortuna volle però che Steve Ross vide una console arcade a Disneyland durante una vacanza coi figli, e una volta capite le potenzialità del settore decise di finanziare il 2600 che venne in seguito venduto a $200 con cartucce da 20-40 dollari, una frazione del costo di produzione.
Atari 2600
Naquero anche delle case di produzione indipendenti che fornivano nuovi giochi per il 2600 come lo storico 'Space Invaders' di Taito che fecero salire le vendite oltre ogni previsione. Atari inoltre mise a segno alcuni colpi di mercato molto intelligenti. In particolare si prese in esclusiva i diritti su alcune produzioni cinematografiche della Paramount come ET (per 21 milioni di dollari). Altri nomi storici sono quelli di 'Mr Do's Castle', 'Pitfall', 'Frogger II', 'Zaxxon', 'Moon Patrol'. Midway fornì il primo 'Football' e un'altro 'Space Invader'. Pitfall, in particolare, naque da un gruppo di programmatori che si staccò da Atari per formare l'Activision. Tra questi figurano i nomi di David Crane, Alan Miller, Bob Whitehead, Larry Kaplan e Jim Levy. Pitfall vendette circa 4 milioni di copie per varie console e Activision divenne le più grande terza parte.

La Magnavox (passata alla Phillips) cercò il riscatto col 'Odissey 2' che aveva come killer application un clone di Pacman, superiore all'originale, chiamato Munchkin. Atari però se la prese a male e riuscì a far ritirare le copie di questo gioco. Ne seguì che l'Odissey 2 finì in soffitta dopo aver venduto un milione di copie e aver mostrato al mondo la sua singolare tastiera.
Odyssey 2
Altra meteora fu il 'Bally Professional Arcade' della Bally-Midway che aveva prestazioni simili a quelle della console di Magnavox. Dal lancio nel 1978 al ritiro dal mercato passarono pochi mesi. La console venne rilevata da un gruppo di appassionati e ribattezzata Astrocade dal nome della società formatasi: Astrovision.
Astrocade
Ancora nel 1979 la Milton Bradley lanciò il Microvision, la prima console portatile a cartucce intercambiabili. Curiosamente la CPU era nelle cartucce.
Microvision
Ultimo esperimento degno di nota fu da parte della Mattel (la stessa di He-Man e soci) che viste le figuracce rimediate dall'Odissey e dal Channel F nei confronti del 2600 lanciò una console più potente di quella Atari: l'Intelligent Television (Intellivision) basandosi del successo rimediato nel campo dei portatili. Dopo un rodaggio nella sola California venne messa in vendita ufficialmente nel 1980 facendo il botto: tutto esaurito! Oltre ad una serie di giochi sportivi, incluse anche il noto 'Burger Time', un gioco dall'ambientazione fast-food che appartiene alla stessa categoria del più noto 'Donkey Kong'.
Intellivision
Malgrado questo elevato numero di console in circolazione, la situazione era fermamente in mano ad Atari e al suo 2600. Tutto faceva sembrare che tutto questo successo non dovesse più finire.

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