Donkey Kong Bananza
Donkey Kong torna da solista ed è pronto a sfasciare il mondo con la forza dei suoi pugni
- Data distribuzione
- Console
- Switch 2
- Genere
- Platform
- Giocatori
- 1
- Editore
- Nintendo
- Sviluppatore
- EPD Tokyo
Cari Bananosi e appassionati di barili rotolanti, benvenuti!
Se c'è un gioco che ha non solo onorato, ma ridefinito le aspettative per la nuova ammiraglia di Kyoto, la nostra fantastica Nintendo Switch 2, quel gioco è senza dubbio Donkey Kong Bananza.
È il primo platformer 3D di Donkey Kong dal lontano, leggendario, Donkey Kong 64 del 1999. Capite bene: ventisei anni! Un'attesa degna di una glaciazione, ripagata da un titolo che non è solo un successore, ma una vera e propria "killer app" della console.
Preparatevi, perché stiamo per tuffarci nel misterioso mondo sotterraneo di DK Bananza: dalla sua genesi semi-segreta, fino ai ruggiti della community (e anche qualche ruggito dovuto a un frame rate un po' ballerino, diciamocelo!).
La Genesi del Progetto: L'Eredità di Mario e la Nascita del Voxel Ape
Donkey Kong Bananza, amici miei, non è nato in una giungla qualsiasi, ma nei corridoi super-segreti di EPD Tokyo, lo studio che ci ha regalato capolavori come Super Mario Odyssey. Ed è proprio qui che affondano le radici del "Voxel Ape".
Il progetto ha un nome illustre dietro la sua scintilla iniziale: Yoshiaki Koizumi. Sì, proprio lui, l'uomo che ha diretto l'iconico Donkey Kong Jungle Beat e che ha avuto un ruolo fondamentale in Odyssey. Koizumi è stato la forza motrice dietro il concetto centrale del gioco: la manipolazione ambientale.
Si narra che in una primissima fase di prototipo, gli sviluppatori stavano testando un Goomba capace di distruggere il terreno con le mani. Un Goomba che spacca il suolo! Vi rendete conto del potenziale distruttivo che si nascondeva in quella scocca marroncina? Fortunatamente, l'idea è stata elevata all'ennesima potenza e affidata alle manone del nostro amato gorilla.
Ovviamente, c'era anche un certo Shigeru Miyamoto, il creatore originale, coinvolto come consulente. Quando Miyamoto dà il suo benestare, sai che l'onore del franchise è al sicuro.
Ma qui arriva l'aneddoto più succoso e strategicamente geniale: la produzione è stata gestita da un nuovo team staccatosi dal nucleo di Odyssey. Figure chiave come il produttore Kenta Motokura e il direttore Kazuya Takahashi hanno preso le redini, ma il concepteur Koizumi non era alla direzione attiva. Perché?
Secondo gli analisti più fini (e noi ci fidiamo di loro!), l'assenza di Koizumi da questo progetto suggerisce una chiara strategia: Nintendo EPD sta lavorando su due platform 3D ambiziosi in parallelo! Koizumi sta con ogni probabilità guidando la regia del prossimo capitolo principale di Super Mario 3D per Switch 2. Questo è il modo in cui Nintendo massimizza i talenti e ci inonda di capolavori, sfruttando al massimo la nuova architettura della console. Geniale, vero?
La Data di Rilascio: La Strategia dell'Estate Calda
Contrariamente a quanto molti si aspettavano, DK Bananza non è stato il launch title per eccellenza della Switch 2, che ha fatto il suo debutto il 5 giugno 2025.
Nintendo ha giocato d'astuzia. Invece di bruciare la sua IP innovativa subito, ha aspettato solo un mese e mezzo. Donkey Kong Bananza è stato rilasciato il 17 luglio 2025.
Questa mossa strategica è stata fondamentale: ha permesso di mantenere un forte slancio commerciale anche dopo l'entusiasmo iniziale del lancio della console, rinforzando la narrativa che la Switch 2 è indispensabile per nuove, ambiziose esclusive, non solo per porting potenziati. E diciamocelo, ha funzionato alla grande!
Deconstruzione del Gameplay: Spacca, Scava e Canta!
Amici, preparatevi a dire addio al concetto di "muro invalicabile". Il cuore pulsante di DK Bananza è il suo "Crazy Destruction Engine". Sfruttando la potenza maggiore della Switch 2 (sì, ha 12 GB di RAM LPDDR5X, ma ne parliamo tra poco!), Nintendo ha implementato la tecnologia voxel su larga scala.
Cosa significa? Significa che quasi ogni superficie nell'ambiente di gioco è distruttibile. Dovete letteralmente farvi strada a pugni per esplorare il vasto mondo sotterraneo. Puoi distruggere, lanciare i detriti e arrampicarti ovunque, godendo di una libertà di movimento che i critici hanno paragonato a quella di The Legend of Zelda: Breath of the Wild.
Inoltre, il gioco è un gioioso ritorno all'amato elemento "collectathon". Raccogliere le Banane Cristalline e le Gemme di Banandium (che sbloccano abilità) è un piacere puro.
L'Elemento Pauline: Canto e Trasformazione
La vera sorpresa nel gameplay è l'introduzione di Pauline come personaggio partner. Non la Sindaca adulta che conosciamo, ma un'adolescente di 13 anni.
Il suo ruolo è vitale e, in puro stile Nintendo, un po' folle: Pauline è in grado di cantare le "Bananza Transformation songs". Con un'aria degna di una diva, la sua performance innesca le trasformazioni di DK, fondamentali per risolvere enigmi e accedere a nuove aree. Tra le più iconiche abbiamo:
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Bananza Kong: La quintessenza della distruzione, in grado di spaccare l'inverosimile.
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Bananza Zebra: Velocissima, utile per sfrecciare su superfici instabili o sull'acqua.
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Bananza Struzzo: Permette a DK di volare, sfruttare correnti ascensionali e sganciare uova-bomba.
Non manca la modalità cooperativa, in cui un secondo giocatore può controllare la voce di Pauline con un controller, convertendo la sua "voce" in materiali per aiutare DK. Un'idea perfetta per giocare con i più piccoli!
L'Anecdot Narrativo: Pauline, New Donk City e la Crisi Canonica!
Donkey Kong Bananza ha fatto molto più che divertirci: ha unificato il canone Nintendo. L'età di Pauline (13 anni) ha scatenato la speculazione più grande del 2025: è questo un prequel di Super Mario Odyssey?.
Nintendo ha lasciato che la community si scervellasse, alimentando l'hype con spoiler e leak (compreso il ritorno, a sorpresa, del cattivissimo King K. Rool, che ha meritato persino un copyright strike per la sua apparizione non autorizzata!).
Ebbene, il finale ha risolto tutto. Dopo aver completato la missione principale, DK e l'adolescente Pauline riemergono in superficie, e indovinate un po' dove? A New Donk City, che è stata invasa dal redivivo K. Rool.
L'affermazione di Pauline è diventata immediatamente leggendaria, il culmine di anni di teorie:
"Questa è la MIA città!" (This is MY city!)
Con questa singola frase, Nintendo ha consacrato Bananza come prequel definitivo, elevando Pauline da semplice "damigella in pericolo" storica a una figura centrale, le cui origini come Sindaca di New Donk City sono profondamente intrecciate con le avventure del nostro gorilla.
Grafica e Audio: Tra Trionfo Voxel e Gocce di Frame Rate
In quanto prima grande esclusiva per Switch 2, Bananza è servito da benchmark tecnico. La direzione artistica e la grafica sono state definite "magistrali". L'analisi di Digital Foundry ha lodato la resa visiva come un "trionfo" per la tecnologia voxel e la gestione della distruzione. Le animazioni, poi, sono degne di un lungometraggio animato. Anche l'audio fa la sua parte, con una colonna sonora memorabile e il supporto 5.1 surround.
Ma c'è l'elefante (o forse, il gorilla) nella stanza: il frame rate.
Le performance sono state descritte come “somewhat mixed”. Per mantenere in piedi l'ambizioso motore di distruzione, che calcola la geometria in tempo reale, il team ha dovuto fare dei compromessi: in alcune cutscene si notano texture a bassa risoluzione e bordi d'ombra un po' sgraziati.
Il problema principale, però, è il calo di FPS. Durante i momenti di massimo carico, specialmente nelle boss fight più frenetiche (o persino quando si attiva la Modalità Foto!), il frame rate può scendere significativamente, toccando i 30 FPS. Questo fenomeno, con animazioni che a volte appaiono "a scatti" (choppy), ha rivelato i limiti iniziali del processore T239 della Switch 2, spinto al massimo.
Il Verdetto della Community: Il Piacere Distruttivo Supera Tutto
Nonostante le criticità tecniche, la reazione della stampa e della community è stata schiacciante: un successo universale.
Inizialmente, c'è stato il classico dibattito: "È solo una copia di Super Mario Odyssey in salsa Donkey Kong?". Ma l'unicità del Crazy Destruction Engine ha zittito rapidamente i rumors. Bananza è stato riconosciuto come un'esperienza fresca, con meccaniche uniche e un'identità fortissima.
E i cali di frame rate? Molti giocatori hanno convenuto che, sebbene presenti e documentati (ringraziamo Digital Foundry per la precisione!), non sono stati un "dealbreaker" e non hanno rovinato l'esperienza di gioco.
Questo è il tocco magico di Nintendo: anche quando spingi l'hardware al limite, la qualità eccezionale del level design e la gioia intrinseca del gameplay (quanto è soddisfacente spaccare tutto a pugni?) fanno sì che la community perdoni i piccoli difetti tecnici.
Donkey Kong Bananza è un'esplosione di creatività, un platform 3D indimenticabile e, come si vocifera sui forum, un serissimo candidato al titolo di Gioco dell'Anno.
Se avete una Switch 2, mettetevi le mani sulla scimmia distruttiva. E preparatevi a cantare con Pauline: non ve ne pentirete!
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