Chibi Robo

Se esistesse una classifica dei titoli dalla genesi travagliata, Chibi robo sicuramente avrebbe fatto&hellip

Chibi Robo (1)
Se esistesse una classifica dei titoli dalla genesi travagliata, Chibi robo sicuramente avrebbe fatto la sua trionfale entrata in top ten. Sviluppato da Skip e prodotto da Bandai, questo buffo videogioco ha passato momenti sicuramente difficili visto che, alla fine, è servito l'intervento in prima persona della Nintendo per farlo venire alla luce. Tuttavia ne è valsa la pena.
 Chibi robo giunge infatti in Europa in un periodo di estrema necessità, poichè le uscite Gamecube stanno diventando sempre più rade e l'interesse dei giocatori spesso si dirige sulle console portatili o direttamente alla next generation. Inoltre, tanto per avvalorare l'importanza di questa uscita, è bene sottolineare che questo è il primo gioco Skip per GC a far capolino al di fuori del suolo giapponese e ciò, vista anche la natura buffa di quest'esperienza, non era certo scontato.

LA GUARDIA BIANCA



Chibi robo è un gioco particolare. Se al solo leggere il suffisso "robo" vi eravate immaginati chissà quale mech-simulator o picchiaduro a base di Gundam e di Mazinga, beh, avete sbagliato proprio strada. In questo gioco il protagonista è infatti un robottino grosso più o meno quanto il vostro mignolo e privo di qualsiasi lama rotante, raggio gamma o superpotere. Chibi robo sembra un giocattolo uscito da un'altra epoca, diciamo quasi che ricorda lo stile spartano e austero dei vecchi oggetti prodotti nella DDR un paio di decadi or sono.
 Nessun fronzolo lo adorna, è solo un pezzo di lucido acciaio con due occhietti neri ed una enorme spina da portare con se per sopravvivere. Eppure questo minuscolo oggetto a batteria ha un compito non da poco: ridonare la serenità ad una famiglia amareggiata dalle liti interne, dalle bollette, dai debitucci. Chibi robo, accompagnato dal fedele Telly vision, non può certo fare cambiamenti radicali in casa, almeno inizialmente. Si parte infatti con un'autonomia di batteria e con una durata della giornata assolutamente irrisorie, buone solo a consentirci qualche raccolta rifiuti o qualche "spazzolinata" sul pavimento.
 Col tempo, grazie al duro lavoro, le possibilità dello scricciolo d'acciaio aumentano sempre di più, grazie a nuove batterie, nuovi oggetti, nuove zone da esplorare. Ecco che Chibi robo si rivela dunque per quello che è, ovvero una sorta di titolo esplorativo, dove una delle componenti principali è la "scalata". Per Chibi robo il problema non è sistemare le cose, ma raggiungerle, visto che con la sua lillipuziana possanza può rivaleggiare solo con dei ragni e con dei ranocchi.
 
Chibi Robo (2)
Il sistema di controllo, inizialmente legato ai pochi oggetti disponibili, col passare dei minuti ricorda quello di Animal Crossing, con chincaglierie come il cucchiaino-pala, la siringa-annaffiatoio e con menù zeppi di qualsiasi cosa possa essere infilata "in testa". Lo stesso uso degli oggetti, utilizzabili uno per volta tramite il bottone principale, riporta alla mente il mitico simulatore Nintendo.
 Quello che secondo me differenzia Chibi robo da Animal crossing in termini stretti di gameplay è la varietà delle azioni da fare e dei luoghi da esplorare presenti nel gioco Skip. In Chibi robo ogni punto della casa, ogni anfratto è un continuo stimolo all'azione. Appena scesi fuori dalla Chibi-casa dove il nostro piccolo eroe si ricarica a fine giornata, c'è veramente l'imbarazzo della scelta sul da farsi: sarà meglio pulire quelle brutte orme fangose lasciate dal Signor Sanderson o sarà meglio andare in cameretta a chiedere a Zombo della scarpetta rossa? Sarà più utile farsi due chiacchere con la Signora Sanderson o emulare i funamboli sui mobili della cucina?
 Il giocatore, come si suol dire, ha carta bianca. Vi sono dei compiti più importanti ai fini della trama principale, ma tuttavia il bello dell'avventura consiste anche nello svagarsi durante la ricerca dei pastelli o nel semplice "bighellonaggio". Proprio a tal proposito, la disponibilità di giornate più lunghe, di una pila più corposa e di nuovi gingilli offrono a questa componente una marcia in più nelle fasi più avanzate di gioco, nelle quali i vecchi compiti da "donna delle pulizie" lasciano sempre più spazio a intrepide planate ed a bizzarre conoscenze.

"LA SIGNORINA FELICITA"



 Un paragrafo a parte lo merita l'atmosfera che caratterizza il gioco. L'unico termine adatto a simboleggiare l'aroma unico che permea tutta l'avventura è "crepuscolare". Chibi robo è un'apologia delle cose minute, apparentemente banali che però, viste in un'altra prospettiva, diventano indispensabili per raggiungere grandi risultati. Nel titolo Skip tutto profuma di una pacatezza sommessa, malinconica. Dal look del signor Sanderson ai disegni dei tappeti, dal Giga robo lasciato in cantina a deperire fino ai balocchi che popolano la casa. Tutto sembra preso in blocco da un'altra epoca ed ogni espressione, persino nei momenti di ilarità e di simpatia, ha un retrogusto di velata tristezza. Forse anche per questo motivo la voglia di proseguire nell'avventura, il desiderio quasi filantropico di aiutare a mandare avanti una baracca così colorata, arzilla e al tempo stesso depressa, è così forte e perdura senza alcun calo di interesse.
 
Chibi Robo (3)

LATO TECNICO



Commentando il lato tecnico del gioco Nintendo, non posso far altro che elogiare gran parte delle scelte fatte in materia di stile e di originalità.
 Chibi robo si distingue per essere molto colorato e, in alcuni aspetti, baloccoso. Il design leggermente deformato dei personaggi, simili a dei pupazzi, e la perfetta caratterizzazione delle creature che abitano la magione dei Sanderson sono assolutamente azzeccate in relazione all'atmosfera della quale parlavo poco fa. In particolare il Signor Sanderson sembra un nerd uscito dal pieno degli anni '80 che si è trovato tra capo e collo una moglie fastidiosa ma accorta e una figlia che pare aver ereditato dal padre la sindrome di Peter Pan. Dal punto di vista strettamente tecnico il gioco alterna delle belle strutture poligonali e dei begli effetti luce a momenti meno brillanti, nei quali si notato textures facciali sgranate o oggetti troppo spigolosi.
 Grandissimo contributo è quello offerto dal sonoro, che ben poche volte mi ha offerto così tanti impulsi. Il piccolo Chibi robo, in una qualsiasi sua mossa, è seguito infatti da un effetto tecnico equiparabile al "mickey mousing", ovvero ad una concatenazione di sincroni espliciti iperbolizzati. Per dirla in modo più chiaro, qualsiasi movimento del robottino comporta un suono differente che varia amabilmente in base alle superfici, agli oggetti e ai personaggi con i quali egli viene in contatto.
 Geniale è la scelta delle voci, totalmente di fantasia, affibbiate ai personaggi. Sentendoli disquisire sembra di ascoltare quasi una registrazione al contrario, con la bambina atta a pronunciare solo "Kero-Kero" ("Cra-cra") e il Signor Sanderson impegnato in una specie di cirillico alla rovescia: fantastico! Nota finale sulla longevità. Chibi robo pare un titolo dotato di una buona "autonomia" in quanto è in grado di offrire numerose ore di gioco senza mai stancare. Le varie sub quest e la libertà d'azione già sviscerata poco fa lo rendono senza dubbio un prodotto valido anche sotto quest'aspetto.
 

CONCLUDENDO



 Chibi robo è una piccola perla. Sarebbe valso l'acquisto anche in periodo natalizio, ma in questo momento in cui le uscite languono, il titolo Skip diventa una manna dal cielo. Compratelo senza indugi!

Scheda tecnica


Valutazione

Divertimento — 8.5
  • Un ottimo titolo, che diverte senza sosta.
Sonoro — 9
  • Voci ed effetti splendidi.
Grafica — 7.5
  • Alti e bassi nella tecnica.
  • Buono lo stile.
Giocabilità — 9
  • Struttura di gioco robusta e varia.
Longevità — 8
  • Buona longevità
  • Non stanca mai.

Totale 8.5


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