È arrivato Fire Emblem Shadows

Uno shadow drop di Fire Emblem, ma non è quello che ci aspettavamo.

È arrivato Fire Emblem Shadows

Mettete giù il joy-con, amici fan di Nintendo, e prendete in mano lo smartphone! So che siete lì, con l'acquolina in bocca per il prossimo grande gioco di casa Nintendo, magari per la nostra fidata Switch o per la nuova Switch 2. E magari, come molti, avete sentito il nome “Fire Emblem Shadows” e avete avuto un sussulto al cuore. Ma, calma, respirate. C’è un po’ di confusione in giro, e il vostro amichevole redattore è qui per fare chiarezza.

Come ha detto una volta il maestro Miyamoto, "Un gioco incompleto alla fine è solo un gioco incompleto, ma un gioco rimandato è alla fine buono". O qualcosa del genere. La verità è che, a volte, anche i giganti come Nintendo e Intelligent Systems si lanciano in esperimenti un po' bizzarri. E Fire Emblem Shadows è esattamente questo: un esperimento. Ed è arrivato senza preavviso, come un ninja nel buio, il 25 settembre 2025, in quella che nel gergo videoludico chiamiamo una "shadow drop".

Non è per la Switch 2, come molti speravano (la cui uscita, tra l'altro, è avvenuta il 5 giugno 2025), ma un titolo "free-to-start" per Android e iOS. E il prossimo capitolo principale per la console si chiama Fire Emblem: Fortune's Weave, in arrivo solo nel 2026. Quindi, mettiamoci l'anima in pace: Shadows non è il successore di Fire Emblem Engage. È un animaletto completamente diverso.

L'esperimento di Intelligent Systems: una mossa audace?

Intelligent Systems, lo studio che ci ha regalato la saga di Fire Emblem fin dai suoi albori, ha deciso di supervisionare direttamente lo sviluppo di questo spin-off. Normalmente, per progetti del genere, si affidano a partner esterni, come hanno fatto con Koei Tecmo per altri titoli. Questo ci dice una cosa importante: Nintendo e lo studio credono molto nel potenziale del mercato mobile. Dopo il successo, anche se un po' controverso per il suo modello gacha, di Fire Emblem Heroes, sembra che vogliano esplorare nuove strade.

Shadows non ha il sistema gacha, per capirci. L'idea è quella di esplorare meccaniche inedite e magari nuovi modi per farci mettere mano al portafoglio. Dopotutto, anche altri editori giapponesi stanno cercando di diversificare i loro franchise sul mobile, quindi è una mossa logica.

Ma veniamo al sodo. Il gioco mischia strategia in tempo reale con meccaniche di "social deduction", come quelle che abbiamo visto in Among Us. L'idea narrativa è intrigante: in ogni battaglia, uno dei tuoi tre alleati è un "discepolo dell'ombra traditore". La storia, purtroppo, è "carina ma molto breve" secondo i primi giocatori. E personaggi che sembravano avere del potenziale, come un tizio di nome "Kurt", sono percepiti come sprecati in un titolo così piccolo.

Il gameplay: tra strategia e... noia?

Ed è qui che casca l'asino, ragazzi. Il gameplay di Shadows è stato criticato quasi all'unanimità. È stato definito "super sottosviluppato" e "noioso". Perché? Beh, perché la strategia in tempo reale è quasi inesistente. C’è una funzione di auto-battaglia che fa tutto da sola. E la parte di deduzione sociale? Pare sia superficiale, le partite sono troppo corte, e (cosa incredibile!) non c'è modo di comunicare con gli altri giocatori. Capite? È come giocare a Among Us senza potersi parlare! Un controsenso pazzesco.

I recensori hanno notato che la strategia, quel sacro pilastro della serie Fire Emblem, può essere completamente annullata da un semplice "stat check". In pratica, se il tuo personaggio è "outlivellato", può spazzare via l'avversario con facilità. Questo, ovviamente, porta a un modello di gioco che potrebbe spingerti a spendere soldi per potenziare i tuoi personaggi, creando un nuovo tipo di "pay-to-win" basato sulla progressione, anziché sulle estrazioni gacha. Un'alternativa, certo, ma non per questo meno problematica.

Non c'è da stupirsi, quindi, se i fan storici hanno reagito malissimo. La serie Fire Emblem è fatta di profondità tattica, del mitico "Weapon Triangle", della gestione delle unità e, ovviamente, della permadeath.

Shadows ha gettato tutto questo alle ortiche per un'esperienza più veloce, ma il risultato è un prodotto che "non sembra Fire Emblem".

Grafica e musica: un matrimonio di stili che non s'ha da fare

Anche sul fronte tecnico, c'è un po' di disordine. I design dei personaggi sono in stile "dark fantasy" e alcuni li hanno trovati carini. Ma poi vedi i modelli in-game e sono in stile "chibi" (quelli con la testa grande e il corpo piccolo, per intenderci). Un "cambio di 180 gradi" che contribuisce a dare al gioco un'aria "economica" e "incredibilmente dozzinale". C'è chi ha persino speculato che il gioco fosse stato concepito per un'altra IP mobile e che il nome Fire Emblem sia stato "aggiunto all'ultimo" per non farlo fallire subito, un po' come è successo a Dragalia Lost.

E la musica? Non c'è molto da dire, purtroppo. È stata definita "monotona e non memorabile". Non ha quell'epicità che ci si aspetta da Fire Emblem. Almeno le cutscene sono doppiate, e questo è un piccolo punto a favore.

E il vero Fire Emblem?

La cosa più assurda di tutta questa vicenda è che la vera notizia bomba non è Shadows, ma Fire Emblem: Fortune's Weave. L'annuncio per il successore su Switch 2, previsto per il 2026, è stato accolto con un'enorme eccitazione. I fan sono entusiasti del ritorno al classico gameplay su griglia, segno che Three Houses e Engage hanno lasciato il segno.

Il trailer ha mostrato il ritorno di meccaniche amate, come "Combat Arts" e "Gambits" di Three Houses, e l'interfaccia utente di Engage. La community sta già impazzendo con le teorie: sarà un prequel o un sequel di Three Houses? La reazione entusiasta dimostra che i fan non vogliono esperimenti strampalati, ma l'evoluzione delle meccaniche che amano.

Insomma, Fire Emblem Shadows è un capitolo interessante, sì, ma non nel modo in cui avremmo voluto. È un esperimento fallito, un'interessante, ma sfortunata, deviazione dal percorso principale del franchise. Intelligent Systems ha dimostrato di aver ascoltato il feedback dei fan, unendo i punti di forza di Three Houses e Engage in Fortune's Weave.

La lezione è chiara: i fan di Fire Emblem sono esigenti, ma anche incredibilmente fedeli. Vogliono innovazione, ma nel rispetto delle radici del gioco48. E se questo piccolo, controverso Shadows è servito a far capire a Nintendo che il cuore della serie batte ancora forte nelle griglie tattiche, allora forse, in fin dei conti, non è stato un disastro totale. Perciò, se stavate cercando un'esperienza strategica profonda e degna del nome Fire Emblem, il vostro sguardo deve volgersi a Fortune's Weave, non a Shadows. E, come direbbe un altro grande uomo: "Non guardare indietro, perché c'è sempre un nuovo gioco all'orizzonte". O qualcosa del genere. Ci vediamo nel 2026, fan!

Fire Emblem

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